
l’ospite inattes* 02 ed. 2025 – Massimo Temporelli
Io non sono milanese, sono di Milano. Dico sempre così. A parte essere vero, visto che sono nato e cresciuto in Piemonte, questa formula mi piace di più, è più vera. Credo non solo per me. Girata così, mi sembra di ammettere che la città dove vivo non è un solo aggettivo ma un senso di appartenenza, io sono di Milano, io appartengo a Milano, io agisco in essa. Lo dico, facendo eco al filosofo francese Gilles Deleuze che scriveva nel suo libro “Dispositif”:
“Noi apparteniamo a dei dispositivi e agiamo in essi”.
Proprio così, Milano è un dispositivo, a cui appartengo, in cui agisco. Dispositivo nel senso di qualcosa che dispone comportamenti, atteggiamenti, modi di vivere, di pensare, che nel caso di questa città sono un sacco di cose, uno spettro larghissimo ma ben definito, ben limitato, che va dall’imbruttimento all’autodeterminazione, passando per un sano disprezzo per i confini tra classi sociali, per i salotti bene che caratterizzano tantissime altre città italiane, per un polveroso conservatorismo…
Almeno questa è la Milano che ho vissuto nei miei 30 anni qui. Un sacco di opportunità, di gente con cui fare cose, di idee da portare avanti, di mete da raggiungere…amici da ogni classe sociale, dai ricchissimi ai poverissimi, ho lavorato e progettato con tutti. Nessun famigliarismo, nessuna finta etichetta o paludata aristocrazia, quello che ho trovato a Milano è stato solo un democratico “fare cose insieme”, progettare il nuovo.
Un lusso. Davvero.
E così, dal 1994, ormai 30 anni, cioè da quando sono arrivato in questa città per studiare alla facoltà di fisica, senza una lira (allora moneta corrente), senza un progetto serio o un’idea di futuro. Credo che la città mi abbia dato tutto questo, ma più tardi. All’inizio, l’incontro non è stato facile, più per limiti miei che per barriere o ostacoli eretti dalla città. Volevo solo prendere la laurea e tornare al paesello. Non è stato così. Per fortuna…
Ma qui non voglio ripercorrere la mia fortunata storia in questa città, ma porre una domanda. Cruciale.
Quella Milano che nel 1994 mi ha preso e che dai primi 2000 mi ha fatto crescere, prima nel mondo della cultura al Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia e, poi, dal 2010, in quello dell’innovazione, delle startup e del digitale, quella Milano esiste ancora?
La metto più dritta: se uno come me, da un paesino del Piemonte, senza progetti, senza idee chiare per il proprio futuro e soprattutto senza soldi, arrivasse in questa città oggi, quante probabilità avrebbe di imboccare una strada virtuosa e fortunata?
Non voglio entrare nella cronaca o in analisi sociologiche o economiche, che tra l’altro non mi competono, ma i segnali che mi arrivano, soprattutto dalle persone più giovani con cui collaboro e che arrivano in questa città per lavoro o studio, mi sembrano allarmanti. Riassumendo e semplificando: la città respinge.
Non credo lo faccia volontariamente, non c’è un disegno, non c’è un élite o una ricca aristocrazia che progetta una città meno inclusiva…sta succedendo incosapevolmente ma inesorabilmente, e forse questo è ancora più grave.
Sono convinto che la ricchezza di questa città sta proprio nelle persone non milanesi ma che si sentono, si sono sentite e spero si sentiranno di Milano, parte di una città che li integra e cresce con loro…
Se la città o una logica speculativa inconsapevole ma potente interrompesse questo processo virtuoso di integrazione a perderci saranno in tanti, sicuramente quelli che rimbalzano su questa città tornando da dove arrivano ma anche quelli che ci vivono e ci vivranno.
Sarebbe un peccato. Davvero.
Massimo Temporelli – Fisico, divulgatore, scrittore e tanto altro…
L’Ospite Inatteso
Rubrica SocioCulturalUrbana
Prima edizione 2016
Seconda edizione 2025
Uno spazio di lettura e riflessione su Milano
A otto anni di distanza dalla prima edizione, riprendiamo la rubrica che si confronta con amici, artisti, giornalisti, esponenti della cultura e della vita artistica che hanno in Milano un importante punto di riferimento.
Gli articoli offrono suggestioni, spunti e opinioni su come sta cambiando non solo Milano ma anche tutto il Mondo culturale che le gira attorno.