Top
Image Alt
Blog
#interviste L’ospite inatteso #03 – Raffaella Oliva

L’ospite inatteso #03 – Raffaella Oliva

Ti invitano a scrivere un testo su Milano e pensi: “Dai, facile, vivo in questa città da sempre”.

Invece no, parlare di Milano non è affatto semplice e il motivo è che, con buona pace di chi ama le etichette e le generalizzazioni, di Milano non ce n’è solo una.

Parlerò, dunque, della mia Milano, la metropoli dove sono nata e cresciuta e che ho sempre vissuto alla mia maniera. A pensarci bene mi rendo conto, per esempio, che per me Milano è soprattutto Milano di notte. C’è la mia casa, ossia la mia tana, e poi c’è la notte là fuori, con i suoi locali, i circoli, i centri sociali, i cinema, i teatri, tutti quei posti dove mi ritrovo più sere a settimana a caccia di cose belle da vedere e ascoltare. A caccia di stimoli. Poi ci si diverte anche, si beve, si chiacchiera, si sparano cazzate, ma se in passato questo mi bastava, adesso preferisco avere come meta quei luoghi dove si fa cultura nel senso più ampio del termine e solo nei giorni in cui c’è una proposta di qualità. Così giro per il Magnolia, il Biko, il Serraglio, Santeria Social Club, l’Ohibò, la Ligera, il Cox, la Sacrestia e altri spazi, una specie di trottola che si ferma solo dove e quando trova qualcosa di proprio gusto.

E di giorno? Dipende. Ho la fortuna – per me lo è – di lavorare da casa ed è una fortuna anche per il mio rapporto con la città, perché di fatto non so cosa significhi buttarsi nel traffico del mattino, solo in rare occasioni ho visto la metropolitana affollata e conosco poco i milanesi che vanno di fretta. Io vado, sì, di fretta, ma al computer. Per il resto quando posso cammino, esco e cammino con il naso all’insù. E certo, ci sono stata sui Navigli, in Brera, al Monumentale, in Duomo, in Sant’Ambrogio, al Castello Sforzesco, ma sono percorsi ben noti che vivo un po’ come se fossi una turista in visita. Se penso alla mia Milano la prima cosa che mi viene in mente, semmai, è l’area che va da Città Studi, dove vivo da sempre, all’Ortica fino a Lambrate, Piola, Loreto, magari poco più oltre, ma non troppo. Come dire, sono una ragazza dell’est. E lì, o meglio qui, ho tanti posti che amo: l’Orto Botanico in via Golgi, un gioiellino che non ti aspetti; le villette colorate di via Colombo, la mia strada preferita; piazza Leonardo da Vinci, così bella con gli studenti del Politecnico sui prati e le guglie di quello che nel quartiere chiamiamo “il Cremlino” a pochi metri. E ancora, il mercato di via Canaletto, la resistente Cooperativa La Liberazione, lo Union rifugio che accoglie, le targhe in ricordo di Jannacci, la stessa libreria dal 1975, i negozi che non muoiono e quelli che si trasformano e risorgono, i bar di cui conosco i baristi, il baracchino delle “luride”, famoso per i panini con dentro tutto, che non è una mia tappa da tempo, ma sapere che è sempre lì, aperto anche nelle ore più piccole, mi fa sentire al sicuro.

E parecchio altro, comunque poco rispetto alla grandezza del tutto. Alla fine mi rendo conto che è come se vivessi in una tana dentro a un’altra tana e osservassi la città da una specie di buco della serratura ideale, schivando ciò che non mi piace e assorbendo il resto, che è una minuscola parte, ma per me buona. Perché per come la vedo io Milano come concetto assoluto non esiste; chi vuole ridurla a un’idea, non importa che sia la Milano della moda, la Milano imbruttita o la Milano dei musei, scivola in luoghi comuni privi di verità. La verità – le tante verità di Milano – sono le persone che, per dirla con i Ritmo Tribale, “attraversano la città con una storia dentro” e che con quella storia dentro la vivono e la modellano a loro piacimento. Che è un po’ una cosa che ha il sapore della libertà.

Raffaella Oliva – Giornalista

L’Ospite Inatteso
Rubrica SocioCulturalUrbana
Prima edizione 2016
Nuovi episodi da gennaio 2025

Uno spazio di lettura e riflessione su Milano

A otto anni di distanza riproponiamo una collezione di scritti raccolti tra amici, artisti, giornalisti, esponenti della cultura e della vita artistica che hanno in Milano un importante punto di riferimento.

Gli articoli offrono suggestioni, spunti e opinioni su come sta cambiando non solo Milano ma anche tutto il Mondo culturale che le gira attorno.

I Distratti